6h di Mondello: Vincono Giorgio Calcaterra e Marinella Barbagallo
E’ stato il vento il protagonista della seconda edizione della 6 ore di Mondello, andata in scena oggi nella borgata marinara del capoluogo siciliano. Le folate improvvise hanno dapprima fatto pensare ad un annullamento della gara, poi una volta iniziata con più di mezz’ora di ritardo sulla tabella di marcia, hanno costretto gli organizzatori a chiuderla per ragioni di sicurezza, dopo 4 ore e 28 dall’inizio della stessa, senza peraltro inficiare la validità della gara.
A vincere questa 6 Ore “ridotta”, come da copione è stato Giorgio Calcaterra; il tre volte campione del mondo della 100 km, ha dapprima piegato la strenua resistenza di un generoso Max Buccafusca (costretto al ritiro al termine della quarta ora di gara) per poi chiudere con un totale 60 chilometri. “Oggi, malgrado il vento è stata una bella gara – questa le parole di Calcaterra – ho dato tutto quello che potevo, ci tenevo, avevo lasciato Mondello con una vittoria (2003 n.d.r.) e volevo riprovare ad ottenerne una nuovamente e con caparbietà ci sono riuscito”. Alle spalle di Calcaterra il regolarissimo Marco Lombardi, che a distanza di un anno ha ripetuto la piazza d’onore. 58 i chilometri percorsi da Lombardi in quasi 270 minuti di gara. “Rispetto allo scorso anno, oggi la mia condizione non era delle migliori – ha affermato Lombardi – nell’ultima ora di gara, stavo riprendendo il giusto ritmo grazie anche a Monica Casiraghi che si è affiancata, poi la sospensione, un vero peccato. Io – ha chiuso Lombardi – come sempre ci ho messo il cuore, ringrazio comunque gli organizzatori sempre all’altezza ”. Terzo posto per l’agrigentino Giuseppe Lo Iacono (GS Valle dei Templi Agrigento), prova maiuscola la sua.
Al femminile trionfo di Marinella Barbagallo (Pol. Placeolum), reduce dall’ottima maratona di Firenze dove è stata prima delle atlete siciliane. La siracusana ha percorso ben 52 chilometri, malgrado il vento che, vista la sua corporatura esile, le ha raddoppiato la fatica. “Sono felicissima per questa vittoria – ha affermato la Barbagallo – la prima in una grande manifestazione, vittoria che dedico a tutte le donne vittime di violenze di ogni genere”. Alle sue spalle Valentina Tomasello (Runcard) con 48 chilometri, terza l’esperta Maria Giangreco (Marathon Altofonte), podio meritato con 46 chilometri.
In precedenza si era conclusa la 2 ore una mini endurance che al femminile ha visto prevalere Eva Polanska della Palermo H13.30 con 21.742 km percorsi, al secondo posto la laziale Maria Rosaria Rampanti (Amatori Villa Pamphili) con 21.572 km percorsi. Terza Maria Rosaria Carlozzo (Podistica Capo d’Orlando) con 19.477. Al maschile vittoria di Giorgio Giacalone (Good Race Team) con 28.244 chilometri percorsi, al secondo posto Liborio Rappa (Palermo h 13.30) con 27.050, terzo posto per Vincenzo Azzolini (Ultrarunning Ragusa) con 26.408 chilometri percorsi. In gara nella due ore anche Fabio Gambino. Il giovane alcamese in carrozzina, affetto da tetraparesi, è stato spinto per 120 minuti da Domenico Regina della Lipa Atletica Alcamo, insieme hanno collezionato poco meno di 21 chilometri.
Capitolo staffette: nella 3x 2 ore vittoria dei Valenciani (Vincenzo Barrale, Francesco Randazzo, Vito Messina), al femminile la Top Team Brianza (Laura Cazzaniga, Federica Vernò, Monica Casiraghi). Nella 2×3 ore successo della Palermo Running composta da Michele Abbate e Angelo Seidita.
Ottima l’organizzazione da parte della Palermo Running (ristoro finale a base di pizza e cannoli) con il presidente Danilo Girgenti che, a fine manifestazione, non ha nascosto la sua amarezza per la sospensione della gara a 90 minuti dalla sua naturale conclusione: “Oggi il vento ci ha tirato un brutto scherzo – ha detto Girgenti – abbiamo rischiato di dovere annullare la gara, poi fortunatamente si è partiti, l’epilogo mi lascia l’amaro in bocca ma alla fine vedere i volti sorridenti di tutti gli atleti (tantissimi quelli arrivati da oltre lo Stretto n.d.r.), ripaga me e tutti coloro che hanno lavorato per la manifestazione, dei tanti sacrifici, fatti negli ultimi mesi”.